Dalla formula “mangia & bevi” a quella “bevi & non mangiare”
Dott.ssa Lucia di Guida
Giovani e stili di vita
Nella nostra cultura mangiare e bere rappresentano qualcosa di più della sola soddisfazione dei bisogni primari. Ritrovarsi per consumare pasti o bevande, infatti, è un’occasione sociale di condivisione. L’happy hour, ad esempio, rappresenta un consolidato momento di aggregazione. Nelle maggiori città italiane è molto richiesto l’apericena. La consuetudine di preferire l’apericena è diffusissima soprattutto tra i giovani e gli studenti fuori sede.
Al costo di un solo drink, infatti, ci si può permettere una vera e propria cena (dall’antipasto all’assaggio di dolci) servendosi individualmente a un buffet, croce per chi soffre di ansia sociale e imbarazzato rinuncia ai “bis” per non alzarsi dal tavolo, e delizia per coloro che si lanciano in lunghe “abbuffate” trasformando i piattini in piramidi.
Anche il classico aperitivo non tramonta mai. In Italia vi è un vero e proprio culto tra i giovani che si ritrovano, almeno nel week end, a sorseggiare cocktail che hanno ormai superato i confini regionali come lo Spritz, il Bellini e il Rossini. Purtroppo, però, ciò che preoccupa è la diffusione di pratiche pericolose nel consumo di cibi e bevande. Spesso l’uso si trasforma in abuso o in taluni casi anche in “disuso”, eliminando l’introduzione di componenti necessarie al normale funzionamento del nostro organismo...